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mercoledì 9 gennaio 2013

"L' Arte Vetraia" di Antonio Neri (Libri antichi II)



Dopo le vacanze natalizie, il primo post di quest'anno lo dedico ai libri antichi. Si tratta già del secondo post di questa sezione dopo Scitte in nove ore d´ozio di Lorenzo Masini (1774). 
Pubblico integralmente un'altro tomo della collezione Cicognara: Si intitola L´Arte Vetraria di Antonio Neri e come ci anticipa il nome parla della fabbricazione di oggettistica in vetro. Il libro fu scritto nel 1612 a Firenze.
In questo post approfondirò anche la questione della differenza tra cristallo e vetro, e della confunsione che esiste legata a questi termini.

Il link al libro: LINK1, LINK2

Voglio ricordare che il vetro è composto principalmente da molecole di Diossido di Silicio (SiO2) e ha quindi la stessa composizione chimica del quarzo. A differenza di quest' ultimo pero non è caratterizzato per una distribuzione atomica ordinata e di conseguenza non può essere classificato come cristalli. Gli atomi (nella maggior parte) sono gli stessi del quarzo però non si ripetono nello spazio con un ordine geometrico, con una simmetria, con una periodicità, e con una ripetitività ma sono invece disordinati.

Per questa ragione il vetro è un materiale detto amorfo. 

Esiste un grande malinteso nella cultura popolare, infatti si associa il nome di cristallo a quello di una pietra intagliata quando in realtà un cristallo è un materiale caratterizzato da una struttura atomica ordinata. 
La confusione inizia nella stessa etimologia. Il termine cristallo deriva dal greco e significa ghiaccio. Infatti i primi ritrovamenti di quarzo Ialino fecero pensare ai popoli antichi che si trattasse di una speciale qualità di ghiaccio che per qualche ragione non si scioglieva mai. 
Ma in realtà, secondo il concetto scientifico odierno, un cristallo può essere un diamante tagliato, ma anche una tormalina nello stato naturale, così come il rivestimento sottilissimo di corindone che protegge il vetro degli iPhone o addirittura può essere un gel o una gelatina caratterizzati da una struttura atomica periodica  e ripetitiva.

Un´altro malinteso è quello di pensare che i ''cristalli'' Swarovski siano cristalli, infatti essendo costituiti da SiO2 + Piombo sono un materiale amorfo. Il composto di diossido di silicio e piombo è chiamato vetro Flint. Nel caso degli Swarovski è una formula di circa 30% di piombo e 70% di SiO2, mantenuta segreta e brevettata come la formula della coca-cola. 
L´aggiunta di Piombo serve per aumentare la lucentezza e la capacità di rifrazione della luce. Lo stesso avviene per i bicchieri di ''cristallo'', dove il piombo oltre a aumentarne la lucentezza dona una  musicalità, ma ha anche come effetto secondario un incremento della fragilità del bicchiere. 
Si tratta di due oggetti dove il termine cristallo è usato erroneamente dal punto di vista mineralogico e scientifico.

Atri due tipi di vetro artificiale sono il Pyrex e il vetro Crown.

Moldavite, un prezioso e raro tipo di vetro naturale.

In natura esistono due tipi di vetro: uno di origine vulcanica che si chiama Ossidiana, generato dal contatto della lava con sabbie costituite principalmente da Silicio e un secondo vetro naturale, più raro, è generato dalla caduta di un meteorite su un suolo sabbioso e la conseguente fusione e trasformazione di materiale siliceo in vetro. Questa seconda varietà molto più rara è denominata Tectite. Una delle quattro varietà di Tectite è la Moldavita, un tipo di vetro meteorico molto impiegato nella fabbricazione di gioielli. Questi due tipi di vetro naturale rientrano nella categoria dei minerali amorfi o mineraloidi, insieme alla Limonite e all'Allofane

Ma allora perché la sabbia non si trasforma in quarzo? La risposta è molto semplice, un cristallo di quarzo si genera in più tempo rispetto a un vetro, ovvero passa più tempo dal momento della fusione a quello della risolidificazione. In questo margine di tempo maggiore, causato dalle carattereristiche del luogo dove avviene, gli atomi hanno il tempo di ordinarsi e di assumere una struttura cristallina. In un geode a 50 metri sotto la superficie terrestre, il processo di solidificazione richiede molto più tempo di quanto non serva alla sabbia fusa che in superficie è esposta al vento e alla pioggia.

Vari tipi di cristalli di ghiaccio. Foto di Wilson Bentley.

Un elemento che si comporta della stessa maniera è il ghiaccio. Ne esistono qualità caratterizzate da una struttura cristallina (i cosiddetti cristalli di ghiaccio, che tutti conosciamo) che hanno avuto più tempo di solidificare e hanno potuto assumere una forma simmetrica. Ne esiste anche un'altra qualità detta amorfa, dove come nel vetro, gli atomi sono distribuiti senza un ordine specifico (il ghiaccio dei cubetti per esempio).

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