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giovedì 26 luglio 2012

Nuovi diamanti sintetici CVD: un pericolo per chi?



Attenzione ai falsi sintetici!!! Se nel passato il pericolo nell'acquisto di un diamante era che ci vendessero un sostituto (ovvero una pietra che gli somiglia) dalle più ricercate come la moissanite alle più semplici come un zircone, oggi dovuto alla nuove tecnologie che permettono realizzare esemplari in laboratorio di buone dimensioni a prezzi più competitivi dobbiamo anche guardarci le spalle da possibili sintetici. La IGI (international gemology institute) ha lanciato un allarme pubblicando lo scorso maggio un articolo sulla apparizione nel mercato di diamanti sintetici CVD. La scoperta fu fatta quando arrivò nel loro laboratorio di Anversa (Belgio) un lotto di diamanti che presentava più di 600 sintetici con un peso compreso tra i 0.3 e i 0.7 carati che furono venduti a un commerciante americano mescolati a diamanti naturali. Un'altra caratteristica di questi cristalli man-made è la presenza di inclusioni solide (piccoli cristalli neri) molto simili a quelle che si trovano nei naturali e impossibili da differenziare con un'analisi al microscopio. Queste inclusioni sono la dimostrazione che i diamanti furono creati con l'intento di essere spacciati per naturali. L'articolo completo è scaricabile al seguente indirizzo: link.

La mia opinione personale è che il perfezionamento di queste tecniche rappresenta un pericolo per le grandi società come De beers, che basano i loro profitti sulla estrazione di diamanti naturali ma un vantaggio per l'umanità.
Infatti, ancora oggi, nonostante dei controlli più severi (vedi Kimberley process) molti dei diamanti tanto desiderati dalle donne di tutto il mondo sono macchiati dal sangue dei popoli africani.
Chi lo sa quindi che il raggiungimento di tecniche di sintesi più avanzate, e la conseguente perdita di valore del diamante, non sia un modo per mettere fine a questa ingiustizia?

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