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lunedì 1 aprile 2013

Un grande impostore: il rubino del principe nero


La favolosa gemma rosso intenso che fa parte della corona imperiale britannica e che nel centro della foto appare circondata da diamanti (2.869 per la precisione, tra cui Cullinan II, il terzo più grande diamante tagliato al mondo) è uno dei più grandi impostori della storia... infatti da quasi 700 anni questa pietra è conosciuta con il nome "Rubino del Principe Nero", mentre in realtà non si tratta di un rubino ma di uno spinello rosso.


Questo spinello pesa 170 carati (quasi 34 grammi), raggiungendo la grandezza di un uovo. La gemma oggi è incastonata nella corona imperiale britannica, che come già detto è composta da 2.868 diamanti oltre a 273 perle, 17 zaffiri, 11 smeraldi e 5 rubini e da alcune pietre leggendarie tra cui lo zaffiro di Sant´Edoardo, il diamante Culligan II (che è incastonato qualche centrimetro al di sotto del Rubino del Principe Nero), lo Zaffiro Stuart e le Perle della Regina Elisabetta I.
Il Culligan II, è il terzo più grande diamante tagliato al mondo. La sua storia e le sue caratteristiche sono molto interessanti e mi offrono lo spunto per un prossimo post, ma ora ritorniamo alla storia di oggi.


Il nome di questo spinello straordinario deriva dal Principe di Galles Edoardo di Woodstock a cui fu donato dal re castigliano Pedro I nel 1362, in segno di riconoscenza per l´aiuto che gli inglesi avevano dato a quest´ultimo nella guerra contro il re aragonese Enrico. 
In precedenza sappiamo che la gemma apparteneva al sultano di Granata, Mohammed VI, che fu fatto assassinare proprio dal re spagnolo Pedro I, durante una sua visita a Siviglia. La gemma fu inventariata nei gioielli della corona inglese nel 1415, sotto il regno di Enrico V e partecipò di diverse battaglie durante la guerra dei Cent´anni e nella guerra delle Due Rose, essendo portata in battaglia dai sovrani inglesi come se fosse un talismano, incastonatata  nel loro elmo.

Il sovrano inglese Enrico V, durante la battaglia di Azincourt, il 25 ottobre del 1415 fu raggiunto alla testa da un colpo di  ascia sferrato del duca francese Jean Ier d´Alençon, rischiando di perdere oltre alla vita anche il prezioso spinello.

A partire dai primi anni del XVII secolo la gemma perse il suo ruolo bellico e fu incastonata nella corona inglese, fino a quando Oliver Cromwell, dopo l'instaurazione della repubblica vendette la pietra e molti degli altri gioielli reali a un gioielliere londinese. In seguito alla restaurazione della monarchia in Inghilterra, nel 1660, il Rubino del Principe Nero fu ricomprato e tornò a far parte del tesoro della corona.


Non si tratta dell´unico esempio che abbiamo di errore storico gemmologico. Infatti, nel passato la mancanza di tecniche di analisi e di strumenti gemmologici impedivano il corretto riconoscimento di minerali e gemme.
Un esempio eclatante è la giada, nome con cui erano conosciute due qualità di minerali differenti: la giadeite e la nefrite. Per molti secoli non si sapeva della differenza tra questi due minerali e entrambi venivano classificati sotto un unico nome.


Durante l`antichità molte pietre erano classificate basandosi unicamente sul colore: smeraldo si riferiva a tutte le pietre verdi, rubino deriva dal latino rubeus, rosso, e si veniva usato per tutte le pietre di questo colore.

Rubini e Spinelli si differenziano tra loro per molte caratteristiche mineralogiche tra cui la durezza maggiore nel primo, che si traduce nel fatto che un rubino appuntito può graffiare lo spinello mentre quest'ultimo non può fare la stessa cosa.Un altro fattore di distinzione è il peso specifico, maggiore nel rubino. Se prendiamo due pietre, un rubino e uno spinello, con la stesso identico volume, il primo peserà un 15% in più rispetto al secondo.

Altri importanti fattori di distinzione risiedono nelle qualità ottiche dei due minerali: lo spinello fa parte del gruppo cubico, di conseguenza presenta un solo indice di rifrazione. Il rubino presenta dicroismo mentre non è il caso dello spinello. Anche l'assorbimento è totalmente differente. L'analisi di una gemma con il rifrattometro e con lo spettoscopio di uno di questi due tipi ci permetterebbe facilmente arrivare a una conclusione.


Spettro di assorbimento di un Rubino

Spettro di assorbimento di uno Spinello

L'abito cristallino, la forma bruta dei minerali, ci aiuta anche a distinguerli. Gli spinelli molte volte sono ritrovati sotto forma di ottaedri mentre i rubini hanno solitamente una forma esagonale.

La parte superiore di uno Spinello con forma di ottaedro.
Un rubino, nel suo abito esagonale (foto:treasuremontainmining.com)


L'abito non fa il monaco, è un detto che vale anche per i minerali. Infatti quello della foto è un rubino, ma ha  la forma di un ottaedro, il tipico habitus di uno spinello. Il minerale in questione è stato ritrovato a Mogok.

Fonti: wikipedia.it, per le foto: www.prettyrock.com, www.danielprince.co.uk.

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