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domenica 16 dicembre 2012

Le miniera più profonda della terra


La ´TauTona mine´ è la miniera che con i suoi 3,9 Km di profondità detiene il primato di miniera più profonda del mondo. La struttura si trova a circa 70 Km da Johannesburg, la maggiore città del Sudafrica.  Il materiale che vi viene estratto è l´oro, di cui ogni anno ne vengono ricavate fino a 15 tonnellate. Per raggiungere il piano più basso è necessario passare più di una ora in un´ascensore che in alcuni tratti raggiunge una grande velocità, percorrendo 16 metri al secondo (58 Km all´ora).

La costruzione del complesso fu iniziata nel 1957 mentre le operazioni di estrazione cominciarono nel 1962, epoca nella quale la miniera raggiungeva i 2 Km di profondità. Infatti, fu solo nel 2005 che gli scavi furono ampliati fino a arrivare alla incredibile profondità di 3.900 metri. Le viscere della miniera si sviluppano su più di 800 Km di corridoi e tunnel e vi lavorano oltre 5.600 persone. Si tratta di un luogo pericoloso: molti lavoratori perdono la vita ogni anno in incidenti, nel 2008 furono registrati 14 decessi. La temperatura della naturale della miniera è di 55° e solo grazie a un potente impianto di condizionamento l´aria viene mantenuta alla temperatura più accettabile di 28°.

Attualmente, le riserve d'oro rimanenti sono state calcolate in 1,9 milioni di once (53.800 Kg), mentre la data stimata di chiusura della miniera è nel 2019, anno nel quale l´estrazione non risulterà più conveniente. Questo calcolo è stato fatto usando i criteri economici, infatti nel'industri mineraria molto dipende dal prezzo delle materie prime sui mercati borsistici internazionali.

La miniera è proprietà dell´Anglo American, una delle multinazionali più importanti al mondo del settore minerario. Una delle sussidiarie di questa compagnia è la DeBeers, impresa che per quasi un secolo ha controllato il monopolio del mercato dei diamanti. Il nome TauTona significa "Grande Leone" nelle lingua dei Basotho.

Posto un video interessante al riguardo, si tratta di un reportage realizzato dalla National Geographic, proprio sulla "miniera del Grande Leone":

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