Tormalina `Rabbit Ears`, Orecchie di Coniglio. Valore 15 milioni di $ |
La 'Tourmaline Queen
Mine' è una delle più importanti località conosciute trai i
collezionisti di minerali. Per oltre 100 anni la miniera ha prodotto
centinaia di chili di tormaline qualità gemma e una quantità enorme
di altri specimens. Tra i vari ritrovamenti il più famoso,
senza ombra di dubbio, é quello delle 'Blue Cap Turmaline'.
Questa
miniera si localizza nella città californiana di Pala, a 72 Km da
San Diego. Si trova dentro al territorio protetto destinato alla riserva degli indiani Pala.
Esistono altre miniere presso la stessa città e i minerali vengono ricercati all´interno di tasche (spazi vuoti) che si formano nei filoni di pegmatite. Queste vene sono blocchi tabulari giganteschi che si sono formate nelle fessure di montagne di Granito durante il cretaceo. Già avevo accennato alle pegmatite in un post sugli smeraldi e nel video pubblicato.
La miniera fu avviata da quattro soci: un gioielliere (C.W. Ernsting), un venditore di gemme (Frank Salmons), entrambi originari della cittadina di Pala, e da due pastori baschi che avevano materialmente ritrovato il filone sulla sommità di montagna a 2,7 Km dal centro abitato. Tra il 1903, anno di inizio delle operazioni, e il 1914 la 'Tourmaline Queen Mine' produsse centinaia di chili di materiale gemmifero, forse tonnellate.
È curioso sapere che le tormaline estratte era mandate in Cina per essere lavorate e trasformate in gemme. Venivano poi rivendute negli Stati Uniti e nello stesso mercato cinese. Infatti, a quell´epoca la società cinese era composta da una classe dominante, estremamente ricca e poco numerosa, e da una enorme massa di poveri. La situazione rendeva il paese un ottimo mercato per gli oggetti di lusso fino allo scoppio della rivoluzone tra il 1911 e il 1912. Questo evento insieme alla caduta dei prezzi negli stessi Stati Uniti causarono la chiusura della miniera per molti decenni.
Come detto la quasi totalità degli esemplari estratti era inviato oltre oceano per essere trasformato in gemme. In questo modo, si sono preservati solamente pochissimi esemplari intatti di tormalina estratti durante questo periodo. Uno di loro è stato usato in 1974 come modello per uno dei francobolli facenti parte della collezione filatelica sulla eredità minerale americana.
Durante 55 anni, tra il 1914 e il 1969, la miniera rimase praticamente chiusa e solo furono eseguite alcune prospezioni che oltre a non dare nessun risultato si rivelarono negative e pericolose per la stabilità del complesso. Infatti questi piccoli lavori portarono alla distruzione di colonne portanti nel tentativo di trovarvi delle tasche gemmifere e all´accumulazione di detriti nella stessa struttura sotterranea.
In 1968 Edward Swoboda comprò la 'Tourmaline Queen Mine' e altre due miniere esistenti nella stessa montagna. I lavori cominciarono presto e si rivelarono quasi da subito fruttuosi. Una buona quantità di Indicolite, Rubellite, Tormaline water-melon e cristalli di Morganite furono ritrovati. Edward Swodoba e il suo socio William Larson decisero quindi di ampliare e rendere permanente l´area di minerazione.
Il 19 di gennaio del 1972 arrivò la grande scoperta: da una tasca di 3,5 metri di profondità per 1,2 di larghezza e 60 cm d´altezza nel punto maggiore, furono estratti decine di esemplari di fantastiche tormaline con un colore rosa intenso nella parte centrale e una colorazione azzurra intensa nell´estremitá. Le Tormaline Cappello Blu che raggiungevano i 24 cm erano accompagnate spesso da cristalli di quarzo con un attimo abito oppure da cristalli ben formati di Morganite (la varietà rosa di Berillo). Questi si sviluppavano su una matrice di Cleaveladite (una varietà di Albite) oppure di Mica, nelle varietà di Muscovita o Lepidolita (entrambe fanno parte del gruppo dei filosilicati). Molte degli esemplari erano rotti in più parti, non per la dinamite usate per aprire una strada nella miniera ma per i terremoti ai quali furono esposti per milioni di anni. A una analisi chimica si rivelarono essere Elbaiti.
L´effetto finale è assolutamente stupefacente. Giudicate voi stessi:
Un bell´esemplare nelle mani di William Larson |
Uno degli esemplari meno conosciuti. Proprietà della Arkenstone. Prezzo 45.000 $ |
Candelabra, Il Candelabro. Oggi può essere vista nel Smithsonian Institute. |
Per scrivere questo post mi sono ispirato a un articolo di Tomazs Praszkier, che ho letto sulla rivista Minerals, nel numero 5 del 2012. Nella stessa rivista esista una bella raccolta fotografica sulle Blue-caps. Questo è il link: http://spiriferminerals.com/foto_artyk/minerals/minerals5-net.pdf. A partire da pagina 7 viene ripubblicato il racconto della scoperta descritto direttamente da uno dei due protagonisti, William Larson, che lo aveva scritto per la rivista Lapidary pochi mesi dopo il ritrovamento.
Le pietre, nel giro di poco tempo, vennero vendute ai più grandi musei americani ed a alcuni ricchi collezionisti. La miniera continuò a produrre tormaline fino a 10 orsono, anche se nessuna raggiunse la perfezione degli esemplari dal cappello blu.
Durante la fiera di Tucson di 2008 molte delle Blue-Caps si ritrovarono esposte nella stessa bacheca. Dopo aver passato insieme 150 milioni di anni e essere separate da quasi una quarantina di anni si è trattato si una buona occasioni per rivedersi ma soprattuto per essere viste dai fortunati appassionati che hanno visitato l´evento.
Fonte: Rivista Minerals, Issue 5, 2012. Tomasz Praszkier, http://www.mindat.org/loc-3564.html, www.palaminerals.com, Lapidary Journal, William F. Larson. http://spiriferminerals.com/foto_artyk/minerals/minerals5-net.pdf
Durante la fiera di Tucson di 2008 molte delle Blue-Caps si ritrovarono esposte nella stessa bacheca. Dopo aver passato insieme 150 milioni di anni e essere separate da quasi una quarantina di anni si è trattato si una buona occasioni per rivedersi ma soprattuto per essere viste dai fortunati appassionati che hanno visitato l´evento.
William Larson e le Blue-caps. Tucson, 2008 |
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