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giovedì 30 agosto 2012

Smeraldi I



Lo smeraldo è una delle pietre preziose più ricercate per la sua rarità e per la sua bellezza. Si tratta della varietà di berillo più preziosa. Le altre varietà sono Acquamarina (colore del mare), Goshenita (trasparente), Morganita (rosa), Eliodoro (gialla) e Bixbite (rossa). Oggi il principale produttore è la Colombia. Altri importanti luoghi d'estrazione sono il Brasile e la Russia. 
La sua elevata durezza ne fa una pietra duratura e resistente ai graffi. Inoltre è un minerale che non soffre il clivaggio (non ha piani di frattura). Queste due caratteristiche rendono ideale il suo utilizzo nella fabbricazione di gioielli. 


Lo smeraldo è la gemma più antica che si conosce. Fu incontrata per la prima volta 5000 anni fà in Egitto. Le miniere di Cleopatra è come si conosce il complesso di Sikait nel nord-est dell'egitto, vicino alla costa del Mar Rosso. Si tratta della prima testimonianza storica di un giacimento gemmifero installato dall'uomo.

Per secoli i faraoni estrassero smeraldi utilizzando mano d'opera schiavizzata. Questa pietra verde era per gli antichi egizi un simbolo d'immortalità. Le pietre che erano prodotte avevano un mercato interno ma venivano anche commerciate con l'oriente, alcune arrivarono fino in India. Sono stati ritrovati diversi gioielli di oro e lapislazzuli afghani nei sarcofaghi dei faraoni ed è la prova dell'esistenza di un commercio tra i due paesi distanti migliaia di Kilometri.

Secoli dopo l'apertura della miniera, l'Egitto fu conquistato da Alessandro Magno, poi dai romani e infine dai turchi. Proprio sotto il dominio romano i depositi (erano due) raggiunsero il picco della produzione. Con la scoperta dei ricchi giacimenti colombiani le miniere di Sikait entrarono in declino. Dovuto alla diminuzione della produzione le miniere furono abbandonate attorno al 1750. Non se ne seppe più nulla fino all'inizio del secolo XIX quando un esploratore di nome Cailllard tentò riattivare la produzione e per farlo, non incontrando egiziani disposti a lavorare nelle condizioni climatiche estreme del deserto contrattò e fece portare dal continente europeo 800 braccianti albanesi. Il tentativo di Caillard si rivelò un fallimento dal punto di vista economico e le miniere sprofondarono di nuovo nella dimenticanza.

Grazie al lavoro di un team di professori americani e olandesi oggi le miniere sono diventate un sitio archeologico e sono possono essere visitate dai turisti.

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